domenica 16 giugno 2013

Filelleni:Contro la chiusura di ERT. Io ho firmato e tu?

Se voleva stupire il mondo intero il Primo Ministro greco Antonis Samaras c’è riuscito alla grande…Non c’è che dire…Era la mezzanotte dell’11 giugno, cinque giorni fa, quando in base ad un decreto legge emanato dal suo Governo, il segnale dei tre canali della televisione pubblica ERT ( Elliniki Radiophonia Teleorasi) e di diverse stazioni radio locali è stato spento. 2656 licenziamenti. Tutti i dipendenti. Non c’è bisogno di essere esperti costituzionalisti per  comprendere l’assoluta gravità di tale gesto.
A giustificare la sua azione il primo Ministro ha affermato:” la Grecia è diventata un parco giurassico, dove abbondano dinosauri con mentalità antiquata. ERT simboleggiava troppe spese e mancanza di trasparenza. Ma questo fino a ieri. Non stiamo chiudendo la televisione pubblica, anzi adesso riusciremo ad averne una vera.” Che il sistema dell’informazione pubblica televisiva greca avesse necessità di riorganizzazioni e di snellimenti è fuori di discussione.  E’ di ieri la notizia stando alla quale il ministro delle Finanze Y. Stournaras ha chiesto alla magistratura  di aprire un’inchiesta per accertare l’esistenza di corruttele e di mala gestione. Ma riorganizzare, ristrutturare, ripulire è un conto, chiudere è un altro.
In realtà c’è anche chi ha sostenuto, l’economista D. Kazakis, che l’intenzione del Governo sia quella di impossessarsi del capitale e degli edifici di ERT (stimati in 11.7 miliardi di euro). Fig 1
E se Bruxelles ha apertamente preso le distanze dalla decisione dichiarando che “non è stata la Commissione UE a chiedere la chiusura della tv pubblica greca ERT”, Vittorio Da Rold su IlSole24ore punta apertamente l’indice contro il FMI, creditore internazionale di sicuri privilegi e di pochi scrupoli.
La risposta popolare in Grecia, come nel mondo, non si è fatta attendere. Non poteva essere diversamente. I sindacati hanno proclamato lo sciopero generale ed il Paese si è bloccato: portuali del Pireo, mezzi pubblici, uomini radar ; i giornalisti hanno incrociato le braccia; la gente comune, tanta gente comune, per l’ennesima volta è scesa in piazza e si è data appuntamento ad Aghia Paraskevì di fronte all’edificio della televisione. La sede è occupata in modo permanente e, dall’interno, appoggiandosi all’UER (Unione europea di radiodiffusione), si continuano a trasmettere i programmi in streaming.

I partiti della coalizione di governo -Sinistra Democratica e Pasok- hanno concordemente ammesso la fig. 3necessità di una profonda riforma del sistema televisivo pubblico, ma si sono detti fermamente contrari alla chiusura.  Al punto che lo spiraglio aperto sabato dallo stesso Samaras:” Si può nominare una commissione provvisoria che goda di un vasto sostegno dei partiti per assumere un piccolo numero di dipendenti in modo tale che le trasmissioni dei programmi di informazione possano riprendere immediatamente” è stato da loro fermamente respinto.

Aspettando di vedere quali decisioni prenderà il vertice di coalizione convocato  per domani, lunedì, alle 18  (non è da escludere la caduta del Governo ed il ritorno anticipato alle urne) non possiamo fare altro che firmare la petizione che ci hanno girato gli amici greci:
 http://www.avaaz.org/en/petition/EBU_Petition_Get_ERT_back_on_air/?copy
Io l’ho fatto e tu?
 http://filelleni.wordpress.com/2013/06/16/contro-la-chiusura-di-ert-io-ho-firmato-e-tu/

Nessun commento:

Posta un commento