martedì 24 febbraio 2015

Al di la' degli accordi la vera sfida di Tsipras e' come far pagare a chi ha solo e sempre rubato!

Grecia, le cinque idee per il possibile accordo

Il piano del governo guidato da Alexis Tsipras per ottenere dalla Ue un prolungamento di quattro mesi dei prestiti in scadenza

di Andrea Nicastro



1.
Benzina e sigarette, stop al contrabbando

La benzina esentasse greca è ben più di un mito. La troika ha già cercato di imporre strumenti di verifica non manipolabili dai benzinai, ma senza risultati. Ora tocca a Syriza promettere di provarci. L’obbiettivo però non sono i pesci piccoli, ma i petrolieri.
Il contrabbando comincia nei porti con la complicità delle navi cisterna che scaricano più greggio di quello fatturato e continua nelle raffinerie che distillano più carburante di quanto dicono. E’ così che viaggiano autocisterne per tutta la Grecia con fatture pronte ad essere stracciate una volta consegnata la benzina. Stessa complicità ai danni dello Stato tra tabaccai e industrie di sigarette. Su tre rifornimenti solo uno è visibile al Fisco. Estirpare il contrabbando potrebbe valere 2,3 miliardi.

2.
Il settore pubblico, lotta alla corruzione e democrazia diretta

La lotta alla corruzione è l’esercizio sul quale il nuovo governo greco sa offrire più garanzie ai partner europei. Dopo 40 anni di alternanza tra due soli partiti (Nuova Democrazia e Pasok), la giovane coalizione Syriza non deve nulla alla casta di burocrati, portaborse, politici che inquinano il rapporto Stato-cittadino chiedendo tangenti su gare d’appalto, permessi edilizi, forniture di servizi fino ai semplici certificati anagrafici.
Difficile però quantificare il ritorno economico o i tempi di quest’opera d’igienizzazione pubblica. Nel programma pre-elettorale di Salonicco, questa sfida si accompagnava al rifiuto dell’occupazione partitica dello Stato (spoils system) e a forme di democrazia diretta capaci di controllare la Pubblica Amministrazione.

3.
L’intreccio tra economia e politica, contro oligarchi e finanziamenti occulti

Nel documento che verrà consegnato a Bruxelles potrebbe anche apparire il titolo «lotta all’elusione». Per i greci e per il partito di governo, però, significa «lotta agli oligarchi». Armatori e costruttori sono anche proprietari di giornali e tv, finanziatori più o meno occulti dei partiti tradizionali e grandi beneficiari dell’intreccio quarantennale tra economia e politica. Un miliardario padrone di tv che regala visibilità a un partito, in cambio riceve appalti, concessioni, privilegi. E’ rompendo questo legame che Syriza penserebbe di recuperare alle casse pubbliche quasi 3 miliardi.
Potrebbe cominciare con la vendita delle frequenze tv ora date gratuitamente o con la ridiscussione di contratti di gestione autostradale che assomigliano moltissimo a regali.

4.
Mini patrimoniale, imposta sugli immobili e stranieri «nel mirino»

Una patrimoniale sarebbe la tassa ideale di un governo di estrema sinistra come quello di Syriza. Nel caso greco, però, si chiuderebbe la stalla a buoi fuggiti. Non ci sono più depositi bancari corposi nelle banche greche. I grossi capitali sono tutti legalmente fuori dalla Grecia o nascosti in Paradisi fiscali. Restano le case.
La popolarità del governo precedente è stata affossata da una tassa sugli immobili (dettata dalla troika) che i greci non avevano mai pagato. Syriza intenderebbe invece bloccare gli sfratti delle prime case e far pagare un extra solo a chi possiede immobili che valgono più di 300 mila euro. Bisognerà però aggiornare i valori catastali ai prezzi correnti dopo la svalutazione degli ultimi anni. E’ probabile che, alla fine, pagheranno solo gli stranieri che hanno comprato ville sul mare.

5.
L’evasione fiscale e i debiti a rate

Sul possibile, auspicabile o irrealistico recupero delle tasse arretrate le cifre ballano il sirtaki. Il punto di partenza è più o meno solido. L’erario greco vanta crediti fiscali nei confronti di cittadini e imprese per una cifra che va dai 65 ai 70 miliardi. Si tratta di arretrati, imposte dovute e non pagate. Il problema è che la maggior parte di questo invidiabile gruzzolo è inesigibile. E’ in capo a società, negozi, ristoranti che non esistono più, falliti per la crisi o per l’astuzia dei proprietari.
Atene intenderebbe proporre di rateizzare i debiti ancora esigibili e penserebbe di ricavarne quest’anno all’incirca 2,5 miliardi, forse anche il doppio. Il problema è che l’Europa, come metodo, fatica ad accettare questi conti come attendibili.

http://www.corriere.it/economia/cards/grecia-cinque-idee-il-possibile-accordo/evasione-fiscale-debiti-rate.shtml

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